
Il ragno come la setta.
Di seguito riporto integralmente e senza correggere alcunché la testimonianza di una lettrice che per ovvie ragioni utilizza un nome di fantasia.
Indubbiamente i fatti contano più delle parole e la sofferenza conta più di qualsiasi "verità" annunciata per conferenza.
Roberta ha voluto condividere con i lettori di questo blog la sua esperienza come compagna di uno studente gnostico.
Leggiamo con attenzione poiché vi è un sottotesto nel quale si capisce la chiave per comprendere la dinamica di come la setta gnostica riesce ad insinuarsi nella vita e libero arbitrio delle persone.
Voglio condividere la mia esperienza, visto che si parla poco dell'impatto che la setta puo' avere sul/sulla partner di chi si avvicina.
Mi sembra importante vista la specifica dottrina di questa setta, che mette pesantemente bocca nella vita intima, di coppia, dei suoi adepti.
Andrea mi aveva parlato di alcune caratteristiche strane del gruppo di meditazione con cui si incontra sempre piu' spesso... sentiva puzza di setta, anche lui, ma non dava molta importanza alla cosa.
Cercando in giro e leggendo anche alcuni dei loro libri ho scoperto che non solo *e'* una setta, nata piuttosto di recente e il cui fondatore si considerava un "Cristo", ma che e' una di quelle sette che se ci entri dentro ti mettono le mani.. in una delle cose piu' belle che un essere umano puo' avere la fortuna di incontrare: l'amore.
Il modo in cui lo *dovrai* vivere, pena la perdizione, per il resto dei tuoi giorni, con la tua partner inclusa nel "pacchetto", sono loro, e' il loro "maestro" ad averlo deciso. Ed e' uno dei tre pilastri della dottrina.
All'inizio di una storia non si fanno grossi progetti insieme, la si vive, si e' aperti a ogni eventualita' ma non ci si pensa piu' di tanto... e' tutto bellissimo, ci si sente bellissimi, si ha voglia di scoprire pian piano quest'altro meraviglioso essere che ci e' capitato davanti...
Ci hanno pensato loro a tirarmi giu' dalle nuvole! Questi il progetto sul mio ragazzo e sulla sua vita sentimentale invece, l'hanno gia' fatto da un pezzo, in quanto potenziale adepto.
L'"eterno presente degli innamorati" per me e' finito di colpo, quando mi sono trovata all'improvviso messa davanti al fatto che se lui continua il percorso della setta, la nostra storia *di sicuro* non ha futuro. Al 100% .
Il partner di un appartenente a quella setta ha tre prospettive davanti: essere mollata/o per qualcuno che aderisce alla setta, aderire alla dottrina, o sentirsi una palla al piede, un intralcio alla "realizzazione spirituale" del suo uomo, fino a che ce la fa a resistere.
Perche' se non fai l'amore con la tua donna o col tuo uomo come dicono loro, niente salvezza. Niente realizzazione. In nessun caso. Non ci sono altre vie, altre religioni, altre pratiche. Non ammettono nemmeno questo.
Piu' lui dice di essere tranquillo, di non correre rischi, di rendersi conto che dicono un bel po' di sciocchezze, piu' mi viene da preoccuparmi.
Perche' nonostante questo gli piace andarci, gli piace l'ambiente e molte delle cose che dicono lo affascinano.
So che e' proprio parte dell loro marketing usare la meditazione, la gratuita' della cosa, la gentilezza, la semplicita', lo spirito di gruppo, il bisogno di spiritualita', insomma tutto quello che puo' servire per far "affezionare" la persona e far sentire la cosa come innocua e positiva.
Questa prima fase di apparente innocuita' fa parte del percorso che qualunque fuoriuscito racconta di aver fatto. Se non e' meditazione e' musicoterapia, o arteterapia... Ovviamente l'adesione alla setta viene presentata come cosa puramente volontaria e facoltativa. Della setta e dei "maestri" inizialmente si parla poco o non si parla affatto, e il loro offrirti certi strumenti, come la meditazione e le lezioni su argomenti piu' o meno affascinanti, appare come un favore che loro fanno a te, senza nulla volere in cambio.
Lui si trova in questa fase, ed e' proprio cosi' che percepisce la cosa. Il dono "gratuito" di alcuni degli strumenti dalla setta. Geniali, bisogna riconoscerlo.
La cosa brutta e' che se lui ora arrivasse e mi dicesse "ho chiuso", avrei paura che gli resti la sensazione di aver rinunciato a qualcosa di buono, per un mio capriccio o una mia limitazione. Deve sbatterci lui la testa, vedere con i suoi occhi dove va a parare la cosa, ma a volte mi chiedo se riuscira' davvero a mantenere lo spirito critico, come dice lui, o avra' solo l'illusione di riuscirci.
Mi sento una cattiva persona, per come sono io, anche solo all'idea di influenzarlo, di imporgli il mio modo di vedere. Odio l'idea di farlo sentire sotto pressione o responsabile del mio malessere, mi sento in colpa per quello che provo, ma d'altra parte non riesco a nasconderlo, non con lui, che si accorge comunque che "ho qualcosa". E non mi piace nemmeno l'idea di lasciare che loro gli mettano le mani in testa senza fare niente.
Insomma persino io sono stata tirata dentro, in qualche modo, ai meccanismi della setta. In una situazione in cui qualsiasi cosa faccio, sbaglio. Comunque mi muova, o anche se non mi muovo, ho l'impressione di fare qualcosa di sbagliato... scacco matto.
Ma io mi sono solo innamorata... mica stavo giocando a scacchi!!
Ho deciso di avere fiducia in lui, di sforzarmi di essere tranquilla, e di vedere come vanno le cose, ma ho paura... faccio finta di niente, cerco di non pensarci. Ma qualcosa si e' sciupato. E non so so se si riaggiusta.
Speriamo bene.
Roberta.