lunedì 21 maggio 2012

Controllo mentale


illustrazione simbolica di un soggetto sotto controllo mentale.


La dottrina samaeliana basa tutta la sua propaganda sul desiderio delle persone di diventare "migliori", si propone quale referente morale per tutte quelle persone ansiose di modificare la propria esistenza in utile ed edificante, diventare un uomo retto e coscienzioso capace di dominare le proprie azioni in accordo con la "legge universale". Questi termini sono utilizzati per fare entrare il futuro discepolo in una atmosfera culturale che predispone all'apprendimento e all'indagine interiore, essendo termini specifici e misteriosi. A questo punto il futuro adepto fidandosi della disciplina intellettuale che costituisce il corpus dottrinale si immerge nello studio (nelle migliori delle ipotesi) per organizzare dentro di se i nuovi valori che man mano vengono indicati dalle conferenze pubbliche, alla seconda e terza camera frequentate solo da chi si dimostra all'altezza. Il controllo mentale è il sistema che si installa nella psiche di ogni adepto, è il sistema con il quale il leader del gruppo gnostico tiene sotto controllo i suoi adepti.
I divieti sono il mezzo con il quale si tiene in ostaggio morale l'adepto, promettendogli un futuro spirituale appagante e cosciente, ma nel frattempo l'adepto diventa un "terminale" senziente del quale il leader fa quello che vuole, capta informazioni e promuove certe azioni o ne nega altre, facendo dimenticare di fatto al malcapitato quale sia la propria volontà o pensiero sulle cose, infatti se si va a chiedere ad un neofita o un adepto di seconda camera un parere su qualcosa la risposta avrà sempre un rimando alla "legge universale" o al "Logos", ma nessuna traccia della propria idea, della propria espressione personale, come ad un rimando assoluto al carisma del fondatore o al proprio sacerdote... Un continuo ed inesorabile passaggio di responsabilità da se alla figura carismatica di turno, una sorta di venerazione del leader di stampo sovietico.
In questo contesto psico-bolscevico lo sprovveduto studente e il definitivamente plagiato adepto accomodano la propria psiche nelle mani delle varie patologie anfitrioniche del primo che passa, cavalcando l'onda del superuomo (cristificando). Il controllo mentale inizia sino dalla prima conferenza pubblica e si consolida con i vari colloqui privati, con presidenti, vicepresidenti delle varie associazioni gnostiche, un carnaio, posato, delicato, sublime, affabile ed umile, tra gentilezze e belle parole, tra musiche misitiche e ineffabili mantra e sorrisi accennati. Il controllato mentale oltre ad avere modificato volontariamente i propri valori sarà in grado di prendere le difese dei leader cercando di difendere i nuovi valori, cercando origini nobili del "proprio" pensiero, avendo in realtà perso la propria integrità, la propria autodeterminazione riposta sotto la paura di sbagliare, di cadere, ma ancora li, solitaria ed in attesa di tempi migliori, quando, svegliandosi da un brutto sogno, la propria natura prenderà nuovamente il controllo della propria mente.